Archivi

ANTICIPA LA TUA ESTATE!!!

logo-feluca

PER PRENOTAZIONI ENTRO IL 15/03/2017

SCONTO 30% nei periodi A e B,

– 25% nei restanti periodi.

LO SCONTO RACCHIUDE TUTTE LE OFFERTE ATTUALMENTE IN VIGORE  – PRENOTA PRIMA

Riserva della Camera senza impegno!

villaggio-club-la-feluca

La quota camera comprende: PENSIONE COMPLETA con acqua e vino ai pasti, TESSERE CLUB e TASSA DI SOGGIORNO, per tutti i partecipanti, ed eventuali sconti Prenota Prima ed Offerte dell’ultimo minuto!

NB: I BAMBINI DA 0 A 4 ANNI NON COMPIUTI, SONO COMPLETAMENTE GRATUITI, MA NON HANNO DIRITTO AL LETTO. (SEGNALARE LA PRESENZA DEL BAMBINO INFERIORE A 4 ANNI, NELLE NOTE AGGIUNTIVE).

Formula il tuo preventivo al sito: http://www.villaggiolafeluca.com/feluca/prenota-2/

 

Contact Info

Contrada Rugo 88060 Isca Sullo ionio (CZ) Calabria – Italy
Ricevimento: +39 0967 45447
Mobil: +39 328 1228217
Fax: +39 0961 1910364

Le nostre OFFERTE

2fa67f482133f1c934235b73c2a03954_XL

E’ SEMPLICE! Ecco alcuni buoni motivi per venire in vacanza da noi!

Animazione divertente ma non invadente
Ottima pulizia in tutti gli ambienti
Una cucina varia, abbondante e di qualità
Mare pulito e cristallino
Spiaggia Caraibica
Tutto il personale cordiale e sorridente, pronto a soddisfare ogni piccolo desiderio
Sarai accolto come in una Grande Famiglia

OFFERTE-AL-20-GIUGNO2

Ecco perchè Prenotare Prima!

 Vantaggi del prenota prima:

  • Bambini gratis: bambini non pagano in 3° e 4° letto;
  • Sconto 10% sul soggiorno: sconto prenota prima confermato entro la data di scadenza dell’offerta;
  • Migliore sistemazione: si possono scegliere le camere migliori e nella migliore posizione;
  • Ombrellone: l’ombrellone dalla 3° fila e non finire in 9° o 10° fila;
  • Per il cliente abituale: può decidere come essere sistemato in sala ristorante;
  • Richieste particolari: segnalate in anticipo si posso gestire meglio le richieste particolari.

AFFRETTATI A RICHIEDERE UN PREVENTIVO!

http://www.villaggiolafeluca.com/villaggiolafeluca/richiedi-preventivo

 

Vacanze in Calabria

Benvenuti in Famiglia!

 

13001049_615763358577444_8727998840108703141_n

Villaggio in Calabria, situato sulla costa Jonica, ad Isca Marina, nella rinomata Costa degli Aranci.La struttura, semplice, non recente ma accogliente, è un’oasi di pace immersa nel verde, con un’incantevole vista sul mare. Il villaggio è composto da un corpo centrale e da costruzioni a schiera. Con la nuova gestione dal 2010, l’accoglienza familiare e i servizi offerti, in particolare la ristorazione e l’animazione, e il vantaggioso rapporto qualità-prezzo, hanno reso negli ultimi anni il Villaggio La Feluca meta preferita di un numero crescente di famiglie da tutta Italia.

 Per richiedere un preventivo, visita la pagina http://www.villaggiolafeluca.com/villaggiolafeluca/richiedi-preventivo

Questo slideshow richiede JavaScript.

Facciamoci 2 risate con i PROVERBI CALABRESI!

Che funzione svolgono i PROVERBI?

I proverbi fungono da metafore di vita, preziosi consigli, irriverenti battute tutte da ridere, rientrando questa volta, in certa saggezza popolare arricchita volta per volta dal prezioso aiuto di nonni e parenti. Tutto questo per non dimenticare le tradizioni di un popolo che ha tanto da insegnare, anche nei suoi modi di dire, nel suo, a volte buffo intercalare, in un mondo che coi suoi ritmi frenetici rischia di cancellare un passato di cui siamo figli, dal quale procediamo, ma soprattutto grazie al quale SIAMO.

  • Cu bella vo’ appariri, gran doluri ha de sentiri. -Chi bella vuol sembrare, deve subire grandi dolori-

Riferito a chi vuol sembrar bella a tutti i costi anche soffrendo)

  • A megghiu parola è chija chi non nescia da vucca. – La parola migliore è quella che non esce dalla bocca-

(Detto nelle occasioni in cui il silenzio è maggiormente gradito)

  • I fimmani d’aguannu su comu i fica e mbernu, on trovanu u si maritanu e hjestimanu o Patri Eternu. -Le donne di quest’ anno sono come i fichi d’inverno, non trovano marito e bestemmiano Dio-

(Indica la “qualità” bassa delle donne di oggi paragonate a fichi d’inverno –tenendo presente che il fico è un frutto che matura in estate-)

  • Nuju dissi mai: -lavati a facci ca si megghju e mia-. -Nessuno ha mai detto : “ lavati la faccia che sei migliore di me”-

(Riferito al fatto che nessuno è propenso a riconoscere la superiorità del prossimo)

  • Quandu u ciucciu non vola u viva a vogghia u nci frischj. -Quando l’asino non vuole bere, è inutile fischiargli-

(Detto a chi si intestardisce su una determinata cosa)

  • Mi vantu mi vant’eu, bellu ciucciu chi sugn’eu. – Io mi vanto,io mi vanto e sono proprio un bell’asino-

(Riferito a chi si vanta spesso dei propri pregi ma agli occhi degli altri appare come…un asino)

  • Cu dassa a strata vecchia pa nova, sapa chi dassa ma non sapa chi trova. -Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non quel che trova-

Il Papa in Calabria tra folla e silenzio…

La visita del Papa rientra tra le giornate più memorabili di questa regione. Il 9 Ottobre 2011 in Calabria erano attese almeno centomila persone ma ne sono arrivate circa 40.000 a rendere omaggio al Papa Benedetto XVI  per la sua venticinquesima visita pastorale.  Benedetto XVI è atterrato all’aeroporto di Lamezia accolto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, insieme al vescovo Luigi Antonio Cantafora. Con loro anche il presidente della regione Giuseppe Scopelliti, il sindaco della città, Gianni Speranza, al quale è toccato il primo intervento per dare il benvenuto al Papa.

Il Papa non ha potuto far altro che evidenziare ciò che i calabresi sanno già, descrivendo la precarietà della realtà: «Una terra – dice – in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza». Le raccomandazioni pronunciate durante l’omelia sono molte: «Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi», «fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane», «sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare» e poi «non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti religiosi». Il Papa si è detto sicuro che i calabresi «sapranno superare le difficoltà e prepararsi un futuro migliore» perché «avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio».

Ce n’erano molti, di disabili, arrivati grazie all’aiuto dei volontari. Prima di scendere dal palco il Papa ne ha accarezzato uno su una sedia a rotelle. E una carezza virtuale l’ha data anche a tutta la regione quando, prima di congedarsi dalla folla della spianata, ha invitato a rinnovare quella che ha chiamato «vostra amata Calabria», correggendo subito dopo il pronome possessivo: «la nostra amata Calabria». Il Pontefice si è poi recato nella Certosa di Serra San Bruno, per un momento, quello con i certosini, a cui il Papa teneva in modo particolare: Benedetto XVI, nel corso di una riflessione a margine della recita dei Vespri, ha sottolineato l’importanza del loro carisma, «dono prezioso per la Chiesa e per il mondo» che «contiene un messaggio profondo per la vita e l’umanità intera»: un’alternativa ai pericoli della «virtualità che rischia di dominare sulla realtà».

Dopo una giornata che, a distanza di 23 anni dalla visita di Wojtyla di Reggio, lascerà alla Calabria un’altra pagina di storia e una traccia sulla quale provare a ricostruire la speranza…sperando, da calabresi, di non morire disperati.

2011: la Calabria trionfa!

    Il 2011 è stato un anno ricco di soddisfazioni per il popolo Calabrese. E’ stato un anno di numerore vincite, o meglio “rivincite”. Quest’anno, la Calabria ricopre una posizione privilegiata, e rappresenta l’emblema della “perfezione” in più ambiti.

In ben 2 concorsi di carattere nazionale, la Calabria ha trionfato!

  • La fascia di Miss Italia va in Calabria con la vittoria della calabrese Stefania Bivone;
  • Nella “54ma edizione” dello Zecchino D’oro 2011 vince la canzone “Un punto di vista strambo”, interpretata dalla coppia composta da Michela Maria Perri di Montalto Uffugo (Cosenza), ed Enrico Turetto di Mestrino (Padova).

Esorto tutti i calabresi ad essere fieri delle proprie radici!

        La convinzione collettiva odierna è che vivere in Calabria, tante volte vuol dire vivere di povertà, povertà economica, povertà di infrastrutture… Ma posso garantire, che dal mio punto di vista non è così! Vivere in Calabria vuol dire vivere in ricchezza di genuinità, genuinità di vita. Qualcuno non solo per la Calabria ha detto che si campa d’aria, ma aggiungendo anche di sole, mare, montagna, dieta sana e rapporti interpersonali forse potremmo ipotizzare che siamo ricchi, ma ciò dipende dai punti di vista. Conosco un sacco di gente che farebbe volentieri a cambio. Conosco gente che ha lasciato la propria terra per trasferirsi in Calabria, magari acquistando un pezzo di terra in qualche rocca o nei pressi di qualche fiumara. Bisognerebbe domandarsi il perché una moltitudine di gente decide di venire a vivere in Calabria, contrariamente ai pregiudizi esistenti. Penso che da tutto questo bisogna trarre insegnamento e sfruttare tutte le potenzialità per renderci più ricchi, del resto non è la prima volta che noi calabresi traiamo insegnamento e forza da altre culture per far forte la nostra. Appunto per questo, esorto tutti i calabresi ad essere fieri delle proprie radici, perché essere calabresi è un vanto!

Un museo a cielo aperto…

    La nostra terra è, inoltre, un museo a cielo aperto. Ogni piccola comunità, ogni piccolo paese, può vantare un reperto storico tante volte unico al mondo, tante volte ancora vissuto nella quotidianità. Ma i nostri reperti sono unici anche per il fascino di una storia mai scritta, per le leggende che ruotano intorno, per tratti mai confermati dagli studiosi, per le interrogazioni e la posizione dei siti archeologici. I nostri luoghi emanano un’unica luce con gli abitanti, fieri e orgogliosi di una appartenenza che, malgrado il tentativo millenario di sottomissioni, non solo resiste, ma è capace di esportare nel mondo intero esempi unici di uomini di cultura e scienza, di tecnica e filosofia. Siamo sempre stati poco numerosi noi calabresi n ella nostra terra, ma siamo sempre stati, invece, numerosissimi nelle varie terre del mondo. In queste terre abbiamo portato forza lavoro, esempio e modello di vita millenario, passione e gusto di vita da imitare. Oggi viviamo un momento particolare, in cui si ricerca semplicità nella vita quotidiana e nei rapporti interpersonali. In Calabria il tempo, la storia e la cultura ci regalano una vita priva di inquinamento, conviviamo con le tecnologie moderne ed nei nostri centri non c’è meraviglia all’utilizzo dell’asino, la zappa, il forno a legna in casa. Famose sono le nostre confetture ed i salami che ogni famiglia produce in casa. Siamo tentati dalla vita moderna, ma l’amore per la terra ed i gusti antichi ci aiuta a resistere. Traiamo dalla modernità solo ed esclusivamente tutto ciò che ci è utile contro la sofferenza, ma non possiamo fare a meno della nostra semplicità.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Un terreno fertile per le passate culture!

     Le culture più antiche hanno trovato in Calabria terreno fertile per il loro sviluppo e conservazione, e il calabrese, ha saputo adattarsi ed appropriarsi di tutti i segreti ed i privilegi di tanta cultura. Le tradizioni e il folklore calabrese testimoniano i trenta mila anni di storia nel quale si susseguirono innumerevoli popoli. Ciascun di esso ha lasciato una traccia indelebile del suo passaggio, infatti, la Calabria è custode di usi, costumi e tradizioni unici e radicati. Da millenni, alcune località tengono in vita usanze e rituali che colpiscono l’animo del visitatore, in quanto rimane stupito dalla straordinaria spontaneità con il quale noi calabresi viviamo con gli stessi. Gli esempi più significativi e originali di tradizioni popolari si registrano nei paesi più interni, dove la penetrazione di culture esterne e dominanti è stata limitata. La maggior parte delle usanze sono legate alla religione (Natale, Pasqua, Feste Patronali, eccetera), e per ogni evento vengono riproposti, da secoli, riti e rappresentazioni di grande richiamo popolare. Singolare e alquanto stupefacente è la Pasqua di Nocera Tirinese, in provincia di Catanzaro, dove ancora oggi, il Venerdì Santo si può assistere alla rappresentazione dei “flagellanti” o “vattienti”, i quali si martoriano le carni (gambe e braccia) fino a far scorrere il loro sangue. Anche il carnevale, in Calabria, riveste una grande partecipazione popolare, con vere e proprie sfilate di antichi costumi e usanze connesse alla tradizione pagana dei Greci e dei Romani. Da non dimenticare sono poi le numerose credenze popolari, come per esempio quella di credere al malocchio, o che la caduta dell’olio per terra sia un presagio negativo. Svariate sono anche le sagre dei prodotti locali, tra le quali: quella della ‘Nduja di Spilinga, della Cipolla Rossa di Tropea, dei funghi di Serra San Bruno, del vino, delle castagne, dei cedri, eccetera. Si tratta comunque, sempre, di manifestazioni corali, i cui sentimenti, le tradizione e le radici culturali di tutto il popolo calabrese prendono vita.

Qui nacque il nome ITALIA!

   

  Il mio orgoglio di essere Calabrese è enfatizzato ancora dal sapere che il nome Italia nasce in Calabria. Proprio così! L’origine del nome che designa il nostro “stivale” è da ricercarsi nelle radici della storia calabrese. Diverse sono le supposizioni elaborate da linguisti e storici, ma le tesi più avvalorate sono due:

  1. Secondo una tradizione antica, rappresentata da Antioco di Siracusa, l’Italia prenderebbe il nome da Italo, potente sovrano di stirpe Enotrica, il quale avrebbe ridotto in suo potere la parte estrema della Calabria compresa fra i golfi di Squillace e di Sant’Eufemia a settentrione, e lo Stretto di Messina a sud;
  2. Secondo una tesi d’origine greca, invece, il nome Italia deriva dal vocabolo “Italoi”, termine con il quale i greci identificavano i Vituli (o Viteli), una popolazione che si era stabilita nella punta estrema della nostra penisola, la regione a sud dell’odierna Catanzaro, i quali veneravano il simulacro di un vitello (vitulus, in latino). Il nome significa cioè “abitanti della terra dei vitelli”.

Forse molti calabresi, ancora, non sono a conoscenza dell’importante ruolo che ha giocato la Calabria in passato; Ma grazie a queste teorie, è possibile affermare che la Calabria è la regione con la più antica cultura in Italia ed, escluso la Grecia, la più antica in Europa.